Fare testamento

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Il testamento è una dichiarazione scritta con la quale ciascuno può stabilire la sorte del proprio patrimonio dopo la sua morte.

Il testamento è molto importante in particolare per chi non ha figli. In questo caso, infatti, è opportuno indicare come deve essere ripartita l’eredità tra il coniuge e gli altri parenti, o comunque stabilire chi devono essere gli eredi.
Non tutti sanno, per esempio, che in mancanza di figli la legge prevede che solo una parte dell’eredità vada al coniuge, e il resto ai fratelli e sorelle. Per disporre diversamente, occorre fare testamento.
Chi non è sposato e non ha figli, grazie al testamento può scegliere i propri eredi in assoluta libertà.

Il testamento conserva inoltre la sua importanza per tutti come espressione della libertà di disporre del proprio patrimonio dopo la morte, e permette di risolvere le situazioni in cui la successione legittima non soddisfa pienamente le esigenze, per esempio, quando il testatore vuole che un certo bene vada esclusivamente a una persona determinata oppure vuole dividere egli stesso il proprio patrimonio tra gli eredi.

In ogni caso, per evitare che gli eredi siano coinvolti in liti sull’eredità o si trovino a pagare troppe imposte, può essere opportuno pianificare in anticipo la successione, soprattutto se il patrimonio è rilevante o comunque comprende un’azienda.

Con il consiglio del vostro notaio di fiducia è possibile ottenere il risultato desiderato, e ridurre al minimo le imposte a carico degli eredi.

Il codice civile prevede diversi tipi di testamento (olografo, pubblico, segreto).

Il più utilizzato è il testamento “olografo”, che può essere redatto direttamente dal testatore. E’ sufficiente, infatti, scrivere il testamento di proprio pugno (cioè a mano, non a macchina né con il computer), firmarlo e indicare la data, e il testamento ha pieno valore legale. Questo testamento è il più semplice e il meno costoso, e soddisfa le esigenze della maggior parte delle persone. Occorre solo fare in modo che non venga smarrito o distrutto, accidentalmente o meno. Un modo per esserne sicuri è quello di depositarlo in via fiduciaria presso un notaio, che provvederà alla sua conservazione per tutto il tempo necessario, senza consentire a nessuno di conoscere il contenuto (e neppure la sua esistenza) fino alla morte del testatore. Il costo è minimo, e vale senz’altro la tranquillità che ne deriva.

Il testamento pubblico, invece, essendo scritto direttamente dal notaio secondo le indicazioni del testatore, come prevede la legge, offre maggiori garanzie di conservazione (il notaio è obbligato a conservarlo tra i suoi atti) e soprattutto garantisce che la volontà del testatore sia espressa nel modo più chiaro e corretto, e sia conforme alla legge, in modo di non poter essere oggetto di impugnazione. L’intervento del notaio assicura anche una verifica sulla piena capacità di intendere e di volere della persona che ha fatto testamento, perché il notaio è tenuto a verificarlo sotto la propria responsabilità personale. E’ quindi la forma di testamento più indicata per le persone di età avanzata, oppure affette da patologie che consentirebbero di mettere in dubbio la loro lucidità nel momento in cui hanno redatto il testamento. L’intervento del notaio consente di ridurre al minimo il rischio di impugnazione da parte dei soggetti che dovessero avere un interesse contrario alla volontà espressa nel testamento, e quindi sarebbero avvantaggiati dal suo annullamento.

In caso di ripensamenti, il testamento può essere modificato dal testatore in qualsiasi momento, indipendentemente dalla forma scelta per la sua redazione.

 

Perché fare testamento

L’importanza di fare testamento viene spesso sottovalutata. Le regole della successione legittima possono essere sufficienti a soddisfare le esigenze chi ha figli, prevedendo la ripartizione dell’eredità tra di essi. Anche in questo caso, però, un testamento potrebbe essere utile per prevenire contrasti tra gli eredi, e magari consentire anche un risparmio fiscale.
In altre situazioni, invece, il testamento è assolutamente opportuno, per evitare di causare problemi agli eredi. Vediamo più specificamente quando è consigliabile fare testamento.

 

Chi è sposato senza figli

Molte persone sposate e senza figli sono convinte che, anche senza fare testamento, le loro proprietà passeranno automaticamente al proprio coniuge.
Questo è vero solo in mancanza di fratelli e sorelle, e nel caso in cui i genitori non siano più in vita.
Altrimenti, al coniuge va solo una parte dell’eredità, e una parte è divisa tra i genitori, i fratelli e le sorelle. Ricordiamo anche che se i fratelli o sorelle sono premorti, i rispettivi discendenti subentrano nella quota a loro spettante, per il meccanismo della “rappresentazione”.
Facendo testamento, invece, è possibile lasciare al coniuge l’intero patrimonio, oppure stabilire cosa deve andare al coniuge (per esempio l’abitazione principale e il denaro) e cosa deve andare agli altri parenti.

Chi ha figli

I diritti dei figli sono tutelati dalla legge. E’ però consigliabile fare testamento quando si preferisce stabilire come devono essere divisi i beni tra gli stessi, per prevenire qualsiasi lite o incomprensione (purtroppo molto frequenti nell’ambito della divisione dell’eredità tra i familiari).

Ricordiamo inoltre che una ripartizione dei beni disposta nel testamento evita agli eredi le maggiori spese di un successivo atto di divisione.

E’ anche possibile attribuire al coniuge il diritto di usufrutto vitalizio su determinati beni, riservando ai figli la proprietà, per evitare ulteriori imposte al momento della futura successione.
Il testamento, infine, consente di “pareggiare i conti” tra i figli, nel caso in cui soltanto uno di essi abbia beneficiato di una donazione fatta dai genitori mentre erano in vita, ma non formalizzata in un atto notarile, come può accadere quando i genitori hanno aiutato un figlio ad acquistare la casa, ad avviare un’attività d’impresa oppure a ripagare dei debiti. In tal caso può essere opportuno far risultare queste situazioni nel testamento, prevedendo al contempo una maggior quota dell’eredità a favore degli altri figli. 

Chi ha figli minori

In presenza di figli minori, l’apertura della successione presenta particolari complicazioni, e la parte del patrimonio ereditario destinato ai minori rimane soggetto al controllo del giudice tutelare fino al raggiungimento della maggiore età. Per evitare che il coniuge superstite si trovi in difficoltà, soprattutto se non ha un reddito proprio o ha un reddito minimo, può essere opportuno prevedere in un testamento la divisione dei beni ereditari tra il coniuge e i figli, attribuendo al coniuge, in tutto o in parte, il patrimonio finanziario, e ai figli, in tutto o in parte, il patrimonio immobiliare, eventualmente riservando il diritto di usufrutto vitalizio al coniuge.

Chi vuole beneficiare altre persone o enti

Chi desidera lasciare qualcosa a un amico oppure a un organizzazione benefica, può farlo solo attraverso un testamento. E’ possibile lasciare una somma di denaro o un bene determinato. In mancanza di eredi legittimi, è anche possibile lasciare l’intera eredità.

Chi non è sposato e non ha figli

Fare testamento è particolarmente importante per chi non è sposato e non ha figli. Con il testamento è possibile scegliere le persone o gli enti a cui lasciare il proprio patrimonio, anziché lasciare che sia la legge a individuare gli eredi.

 

Conviventi

La legge italiana non prevede alcun diritto su una quota dell’eredità per i conviventi, nonostante la recente regolamentazione, quindi in presenza di una coppia di fatto l’unico strumento disponibile per trasmettere, in tutto o in parte, il proprio patrimonio al convivente è il testamento.